Corriere dell’arte 29 giugno 1996

Contemporaneità e concettualismo

Titolo quanto mai profetico quello che segnala la collettiva attualmente visitabile alla Galleria Paolo Tonin: Prossimamente, stando ciò che a oggi vediamo, gli artisti dovrebbero riuscire ad avere un significativo riscontro adeguato al valore delle elaborazioni concettuali e materiche che presentano. Se il dialogo con l’arte contemporanea si è fatto negli ultimi anni sempre più difficile a causa dell’abisso che si è scavato fra le proposte delle Biennali, le teorizzazioni dei critici da una parte, e il sottobosco dell’arte dall’altra, dove spesso la tendenza continua ad essere ben diversa e a orientarsi verso generi di più facile consumo, questi artisti hanno, oltre alle evidenti capacità manuali e concrete, il grande pregio di coniugare contemporaneità e concettualismo, ovvero di proporre lavori che tengono conto delle direttrici della ricerca artistica senza dimenticare i presupposti reali e quotidiani che ci spingono a guardare ed apprezzare un lavoro d’arte e cioè la sua facilità di comunicazione, la sua leggibilità. Salvatore Zito “riproduce in nun pattern violento frutti esotici e trasfigurati in una texture quasi astratta” dove il risultato è sospeso fra il puro gusto per l’alternanza optical fra vuoti e pieni, e la perfezione intrinseca di una figura surreale.
Carla Piro Mander