Corriere di Chieri 18-5-1997

Altamarea sul muro
Nell’area Caselli il murales della “Biennale”


Nell’area Caselli domenica scorsa è iniziato il workshop sul muro confinante con la scuola media Angelo Mosso, che dovrebbe concludersi oggi, venerdì. Un murales molto giocoso, tutto centrato sulla cromia dei colori e dal tema (ovviamente) molto mediterraneo. Cozze, squaletti, stelle marine e pesci che ricordano volutamente le formine di plastica con cui giocano i bambini sulla spiaggia, “sparate” su colori accesi: rosso fuoco, giallo, verde, arancio e viola acido; Pluto con l’acciuga (simbolo della Biennale) sull’orecchio, rappresentazione originale e senz’altro meno minacciosa del pescecane; bassa e alta marea che affondano o sollevano cumuli di bottiglie di plastica; una colonna con capitello ionico, che sembra anch’essa plastificata, “dissacrata” da una fetta d’anguria appoggiata sulla sommità.
Questo e altro nel murales dell’area Caselli, realizzato da Gabriella Giordano, Sara Guidici, Alessandro Mussone, Sabrina Tarricone e Piero Primatesta, cinque giovani artisti dell’Accademia, guidati dal tutor Salvatore Zito, anch’egli giovane epromettente artista calabrese, già insegnante all’Accademia Albertina di Torino, col suo attivo svariate opere di pittura murale realizzate in Piemonte. “Non abbiamo voluto snaturare completamente il significato del murales, con i suoi aspetti di denuncia cercando, però, nello stesso tempo, di non calcare troppo la mano su questo aspetto – spiega Zito – Le bottiglie in plastica che galleggiano sul mare? Una denuncia dell’inquinamento ambientale, ma anche e soprattutto di quest’enorme quantità di plastica che ci circonda. Viviamo ormai in un mondo plastificato (facce comprese, ndr), come abbiamo voluto anche sottolineare con la rappresentazione della colonna ionica, dipinta come se fosse finta. Una denuncia comunque molto soft, perché non è detto che le cose debbano sempre essere gridate e perché, essendo murales che delimita un giardino pubblico, frequentato specialmente da bambini, abbiamo inteso privilegiare l’aspetto giocoso con soggetti volutamente semplici, spostando l’accento sul colore per accentuarne l’impatto visivo”.