I “Paesaggi della Memoria” di Salvatore Zito a Palazzo Lomellini

Sorprende in Salvatore Zito l’aggressività e l’equilibrio, la fluidità e la strapotenza del colore e l’incisività degli elementi grafici, il richiamarsi alle energie primordiali e quell’attenzione al classico e al barocco, per poi liberarsene con moti istintivi, laceranti.
Non è palcoscenico la pittura di Salvatore Zito, ma vita.
Anche se quel suo equilibrio, quel suo inserire la natura nella sfera o nell’ovale, quell’armonia fra gli elementi, oltre ad offrire una visione che non indugia sul particolare, ma abbraccia l’universo nella sua interezza, ha indubbiamente un naturale valore ed effetto scenico.
Aldo Spinardi