Il percorso artistico di Salvatore Zito, ricco e articolato ha inizio negli anni ottanta dove esordisce nel panorama internazionale sia con importanti mostre personali, sia collaborando con un gruppo di artisti di varia nazionalità impegnati nelle proposte di avvenimenti multimediali in cui pittura, musica e poesia appositamente create per particolari spazi si compenetrano in un’unica visione.
Dall’Abbazia di Vezzolano, a Torino (Palazzo degli Antichi Chiostri), al Kenya (Istituto Italiano di Cultura e Maison Francaise di Nairobi), all’Etiopia (Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba), alla Spagna (Antico Edificio Banco de Espana a Vigo), alla Francia (Palazzo dei Papi ad Avignone) le sue celebri nature morte o i cicli dedicati alla figura umana – l’uomo e il mito – sorprendono per la comunicazione espressiva dei sapienti e raffinati passaggi cromatici. E’ la luce che diventa una forza determinante. Essenzialmente la pittura di Zito di questi anni vuole rappresentare un mondo di cose semplici in un meraviglioso silenzio, e solo quando viene raggiunto un giusto e calcolato equilibrio, le sue composizioni acquistano uno speciale senso di serenità e compiutezza.